Riprendiamo un bel articolo pubblicato sul magazine Altraetà, con cui MAICO Bioacustica ha siglato una convenzione che consente agli iscritti alla rivista online di usufruire di agevolazioni presso i nostri Centri di Genova e La Spezia.
L’articolo firmato dal Prof. Franco Ameli, tratta appunto di Perdita dell’udito e declino cognitivo.
Ve ne riproponiamo una parte rimandando all’articolo originale.
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I problemi della terza età
Siamo tutti consapevoli che la vita media si sta allungando e che le persone anziane saranno a breve in numero maggiore rispetto ai giovani. Con l’aumentare dell’età aumenta inesorabilmente la possibilità di deficit cognitivi e di demenza, che a partire dai 70 anni si incrementa dell’1% ogni anno.
Ma cosa c’entra il declino cognitivo proprio dell’età che avanza con la perdita dell’udito? Anche la perdita di cellule neurologiche dell’apparato uditivo (cellule superspecializzate non rigenerabili) è caratteristica dell’anzianità e numerosi studi scientifici pubblicati negli ultimi anni hanno dimostrato che essere anziani con poco udito accresce il rischio di demenza e di declino cognitivo.
Perdita dell’udito e declino cognitivo
La forma più comune e più studiata tra tutti i deficit cognitivi è la malattia di Alzheimer o semplicemente Alzheimer, dal nome di uno dei suoi scopritori. Il motivo per cui ipoacusia e Alzheimer sono condizioni così legate non è ancora del tutto dimostrato ma vi sono al momento alcune ipotesi. La più interessante e accreditata avanzata dai ricercatori descrive l’ipoacusia capace di generare isolamento prima familiare e poi sociale, con tendenza all’ansia e alla depressione. Tutti fattori di rischio conclamati e dimostrati sia per l’Alzheimer sia per altri disturbi cognitivi.
L’articolo originale è consultabile su:
www.altraeta.it/perdita-udito-declino-cognitivo/